lunedì 31 dicembre 2007

Ancora 2007



Pensiero stupendo e meraviglioso, armonia, sicuramente solo un utopia...
Voglio crederci ancora, voglio credere che sia ancora possibile cambiare le cose, creare il tutto dal nulla.
No non credo di èssere il creatore, non voglio certo affogare le mie speranze in un credo che fin ora ha rappresentato guerra, emarginazione dei diversi, definizione di standard che bloccano le capacità di sviluppo di quel meraviglioso marchingegno che è l'intelligenza umana.
È una speranza per l’anno nuovo, la speranza che questo sguardo proiettato verso un mondo, non certo perfetto, ma sicuramente più giusto ed equo, non divenga l’immagine di una sconfitta, ma rappresenti la vittoria della libertà di pensiero sull’idea che tanto dilaga della soppressione della differenza, della diversa posizione mentale fisica e culturale.
Siamo ancora nel 2007, sarebbe davvero stupendo chiuderlo con un nuovo capitolo nella nostra storia, la parentesi aperta dell’evoluzione, al tutto perfettibile, ad una più profonda analisi critica dei fatti e delle situazioni di fatto che sembrano essersi consolidate.

Nulla è definito, tutto è in via di sviluppo, rendiamolo reale

domenica 30 dicembre 2007

Dal blog di Beppe Grillo



Credo che il video si commenti da solo...

sabato 29 dicembre 2007

J 2

Quando si viene fissati si finisce per assumere atteggiamenti diversi a seconda del proprio stato d’animo, quando ci sentiamo animali territoriali nella zona di nostra competenza manteniamo alto il rigore, l’aspetto fiero e costante contraddistingue il nostro sguardo e aspettiamo che l’altro abbassi per primo la sua freccia dell’anima. A volte però non ci sentiamo troppo sicuri delle nostre carte e preferiamo giocare con il mazzo nascosto in una tasca, le carte in nostro possesso tutto sembrano fuorché vincenti, tutti hanno una combinazione migliore anche il più apparentemente indifeso.
Il mio atteggiamento in questo caso assomigliava di più a quest’ultimo e ad ogni sguardo cercavo di nascondere la comunicazione visiva che avevo portato avanti mio malgrado fin a quell’istante, mi giravo e mi rigiravo, ma alla fine il mio sguardo finiva sempre e inesorabilmente per posarsi su di te. Forse era difficile non accorgersene, mi so rendere conto di quanto possa èssere impermeabile la mia parvenza in certi casi, ma questa volta la mia patina di plastica era rimasta da qualche parte, sepolta in altri ricordi, in altre serate e nottate, con altre persone e in altri luoghi.
Il tuo sorriso mi ha tolto ogni dubbio e il soldatino dal cuore di piombo si è lasciato ammaliare dalla bambolina di cartapesta che leggiadra si avvicinava, percorrendo leggera la distanza che la separava dalla sua meta.
Non c’è termine, per quanto banale, più adatto per descrivere la molla che era scattata (in me) se non il colpo di fulmine, basta un istante, qualche parola, l’annebbiamento che passava dalle mie narici per raggiungermi dentro e bloccare ogni freno, avevi già preso un posto dentro di me. La lunga conversazione dentro la macchina non comprendeva la dimensione temporale e prendeva il tempo che meritava, indefinito. Quella notte, in cui abbiamo dormito insieme nella tua camera, è stata per me indimenticabile, sei stato il primo ragazzo con il quale ho dormito senza consumare, e per me ha significato molto, finalmente avevo smesso di èssere una banale cifra, non ero più gay bisessuale semi eterosessuale un po’ di uno un po’ dell’altro, non di quelli che appartenevano al genere orso o metrosessuale non palestrato non depilato non regina, attivo passivo versatile e tutte le banalità del nostro misero mondo avevano per un istante smesso di esistere, esistevano i nostri respiri che nella notte si erano fusi e appartenevano a noi stessi soltanto, noi eravamo noi stessi, quello che portavamo dentro era finalmente diventato importante.
Non me ne sarei più voluto andare, quando ti senti a casa, quando senti di aver trovato un angolo accogliente, materno, scatta quell’istinto che vorrebbe provvedere ad un intensivo consumo dell’istante, istante come attimo fuggente, da gustare preservare e proteggere, da tenere stretto a piene mani, appoggiato vicino al cuore, talmente stretto da far male…
Le presenze leggere sono per me una continua fonte di ispirazione, il loro passaggio dura un infinitesimo istante di vita, il loro sentore è sempre rivolto a qualcos’altro, istinto curioso ed esplorativo, sempre alla ricerca della novità. Un corpo sfuggente alla mia mania di possesso fisico e mentale, fatto di un materiale differente, che all’apparenza è deperibile, ma ha la capacità di volare alto, lasciando per terra il mio pesante piombo.Questo eri e sei tu in mio paragone, mi sei sfuggito come aria dalle dita che tenevo strette per non perderti, ma questa è un’altra storia.

giovedì 27 dicembre 2007

Jacopo 1

... premetto affermando che so quanto questa sia da parte mia una caduta di stile...

Caro Jacopo, è la prima volta che ti scrivo una lettera aperta, non te ne ho mai scritta alcuna perchè i nostri incontri-scontri finivano sempre per sfumare nel nulla, come per magia, come se nulla fosse mai successo tra noi, apparentemente nasceva un divario che man mano si allargava e finivamo per non sentirci più, forse nell'imbarazzo del torto fatto o nell'indecisione di sentirci ancora desiderati dall'altro o meno, sono tanti i dubbi che mi pongo al riguardo, forse dovrei ripercorrere tutti gli avvenimenti per comprenderli meglio.
Ci conoscemmo una notte d'estate di metà luglio dell'ormai passato 2006 in una di quelle serate gay sulle colline Bolognesi, pensa che ero venuto per incontrare un ragazzo che già avevo conosciuto in chat, un ragazzo che da tanto tempo mi aveva proposto di incontrarci, ma che in fondo non mi interessava più di tanto.
Venni fino a Bologna dopo aver smontato dal ristorante al mare, dove stavo facendo la stagione, arrivai a Bologna che erano già passate le 2:00, per trovare il posto dovetti chiamare M. più di una volta, dovevo curvare a destra e poi all'incrocio successivo prendere la stradina sulla sinistra etc... etc... pensa che il punto di riferimento che mi venne dato prima dei giardini margherita, dove avrei dovuto svoltare per inoltrarmi nell'antro delle colline bolognesi notturne, era stato il parcheggio dove avrei lasciato la macchina ogni volta che si saremmo visti successivamente, quello del baccanale dietro la chiesa di ... , strana coincidenza...
Una volta arrivato parcheggiai lontano dal locale, era tutto pieno di macchine, non ricordavo da tempo un simile caos di gente, era un evento raro che andassi in un locale a ballare, men che meno in un locale di tendenza, da Cesena le soluzioni erano farsi un bel viaggetto per tornare a casa la mattina presto o dormire a casa di qualcuno... non sempre la seconda soluzione dava certezze. Trovai sulla porta ad aspettarmi il mio cocchiere che fedelmente mi aveva elettronicamente accompagnato durante il mio difficoltoso viaggio verso la città dei miei sogni. L'impatto non fu certo magistrale, non rimasi deluso, in fondo non ne ero mai stato attratto, la mia era voglia di uscire un istante dal mio guscio del dovere a darmi per una nottata alla pazza gioia... e lo fu.
Il locale era ciò che mi sarei aspettato da un locale di tendenza, una serie di persone che volontariamente si ghettizzano per sfuggire all'astio e al disprezzo che il mondo esterno avrebbe provato nel vedere con i propri occhi la realtà dell'omosessualità, la sua vera natura, troppo difficile per le persone normali vedere due uomini che si baciano in altri luoghi meno "consoni". Ero già stato in altri locali gay, ma quella sera per la prima volta percepii un vuoto dentro di me, all'euforia che provai la prima volta in cui entrai in un simile locale, l'isterica folle allegria che mi aveva pervaso come l'esplosione di una bottoglia di spumante agitata e tenuta chiusa per troppo tempo sotto un tappo di ipocrita e dubbia moralità, si sostituiva un senso di amarezza per una vita rifiutataci dalla contemporaneità, di oppressione e profonda tristezza per la solitudine in cui ognuno di noi portava sulle spalle il peso dell'inappropriatezza alla comune vita sociale. Queste sensazioni partivano si dal fatto che il mio cavaliere sembrava dileguarsi ogni volta che si distraeva per parlare con tutte le persone che passavano (era PR, vi lascio immaginare), ma questa situazione mi aveva permesso di vedere le cose dal di fuori, senza alcun coinvolgimento emotivo diretto, era un'orribile sensazione di straniamento come uscire dal porprio corpo e vedere se stessi e gli altri fluttuando nel nulla come aliti di vento che leggeri aleggiano sui pensieri e le emozioni altrui e nostre stesse, spiriti dell'aria che invano cercano di prendere un posto nel mondo altrui, un mondo cui mai potranno appartenere, prendendovi parte solo come ospiti di passaggio.

Si prende parte alle danze, perchè è impossibile non farsi minimamente trascinare da quella euforia, quell'isterica follia, inesorabilmente però finisco per appropriarmi di un angolo per osservare, è e rimarrà sempre il mio più grande punto di debolezza, osservare gli altri che si divertono e che fanno anche ciò che gli vien suggerito dalla zona al di sotto della cintura, perchè no non c'è assolutamente nulla di male.

Il mio angolo... un lembo di paradiso accasciatosi su una poltrona di pelle artificiale, atterrato in un ambito chiassoso e tamburellante, annacquato dall'amaro nettare di malto che inesorabilmente passa dalle mia fauci assetate di umidità e alla ricerca di un isola felice su cui posarsi.
Sembravo un dio, o un despota, seduto a gambe leggermente divaricate in posizione dominante e dignitosamente-disgustosamente fiera, quando dentro mi sentivo (come sempre) un nulla, un ridicolo pezzo impazzito di umanità abortita, il teatrino dell'ordinaria follia di apparenze opposte alla porpria vera natura. Proseguivo l'operazione, quasi scientifica, di osservazione del parco umano che fronteggiavo quando improvvisamente ecco che ti vedo, il tuo ballo non aveva nulla a che fare con ciò che stavano facendo gli altri, concentrato sui tuoi passi cercavi la perfezione, vestito di rosa come la bambolina di cartapesta della fiaba di Andersen ed io il soldatino con il cuore di piombo che inespressivo cercavo una spiegazione alla bellezza che ti pervadeva in toto, nei movimenti naturali ma ricercati che praticavi, nelle espressioni che facevi mentre conrrucciavi le sopracciglia ogni qualvolta sbagliavi un passo, nella naturalezza del tuo bellissimo sorriso, in quello sguardo così pensieroso e limpido, astuto...

...i ricordi sono dolorosi e sopraggiungono tutti insieme soffocandomi la mente, l'ora è avanzata, credo che rimanderò a domani, devo prendere il tempo necessario per pensare metabolizzare e comprendere il significato di ognuno di quei gesti e di ognuno degli avvenimenti che si sono succeduti

mercoledì 26 dicembre 2007

Avguri...

E facciamoceli sti benedetti auguri... in fondo ce li siamo meritati no? si ok ho sempre detto di non andare matto per le festività, ma devo ammettere che queste sono state abbastanza piacevoli...
A parte la famiglia al completo c'era anche la cuginetta (mica più tanto etta ormai 20 anni) dall'olanda che è venuta a trovarci, ci siamo quindi ritrovati a festeggiare il natale (a santo stefano...) tutti insieme anche con i nipotini... una gran abbuffata insomma.
Troppi regali, tanto casino, molto mal di testa alla fine dei festeggiamenti, carta ovunque, fiocchi e fiocchettini, la gatta (poveretta) chiusa nell'altra stanza per evitare uno shok asmatico a mia sorella...
I lamenti si sentivano anche in mezzo alle urla del bambino, con sottofondo della nuova pianola elettronica appena ricevuta, scarticchiamenti vari, un nuovo CD presente tra i regali, qualche risata, una botta (il nipotino ha fatto cadere qualcosa, l'angelo), insomma la povera bestia stava implorando con le sue grida la nostra pietas... prometto Jessica, la prossima volta ti faccio il bagno nell'antistaminico e lascio tutte le porte aperte...




martedì 25 dicembre 2007

Credo sia importante

Invito chiunque legga questo blog a partecipare alla petizione al segretario generale dell'Onu, contri il diritto di voto della chiesa cattolica presso le nazioni unite.

http://www.aduc.it/dyn/holy/petizione.html

Festività natalizie

Le festività mi sfiancano, la città brulicante di gente che spasmosicamente cerca di trovare il regalo dell'ultimo momento, tutto ciò che è sempre stato morto imporvvisamente prende vita, ma in una forma che era preferibilie evitarsi, quella dello zombie assetato di shopping, luci, canzonette, bei sentimenti, tanta tanta ipocrisia....
Ah dimenticavo qualche bella preghierina con lacrima di coccodrillo in fondo alle panchine di una bella chiesa, il più possibile greve e celebrativa, modello scabro e semplice, povero... ma quando mai.
I negozi sono sotto assedio, si sono attrezzati come una fortezza che attende il nemico, con i cittadini riuniti tutti sulle mura; le armi? la frase tipo... ha bisogno di qualcosa?... le posso in qualche modo èssere d'aiuto?... stava per caso cercando qualcosa in particolare?... guardi ho proprio qui quello che stava cercando...
Dietro gli arceri della parola sta la fanteria delle confezioni regalo, armati di fiocco, carta con gli orsettini, cuoricini, a pois, con le caramelle, gli angioletti e tutto ciò che di più disgustoso siamo capaci di creare per rendere più gradevole la più grande abbuffata di tutto e nulla dell'anno. Ma il colpo di grazia come sempre arriva dalla cavalleria, dall'alto dei loro banconi stanno in groppa al loro cavallo elettronico, ad ogni colpo emette un suono che va dal bip semplice al bibubip, sbirulin, se tu un coglioncin, attaccat al trammettin dei modelli più accessoriati...
Non ti feriscono con un colpo di spada ma con il tasto conto! fuoriesce una lingua infuocata al laser dal cavallo infernale... tutto è finito, tutto torna quieto, puoi tornare a casa.

mercoledì 19 dicembre 2007

La rabbia salverà il mondo?

Ammetto di non èssere forse la persona più adeguata a fare certi ragionamenti, ma ci voglio provare lo stesso...
Non è forse logico aspettarsi pari trattamento dalle perone che si sono offese? a cui ci siamo rivolti con troppa veemenza o presunzione di superiorità? Non è forse normale che Tizio di mandi un bel vaff... nel momento in cui gli dichiari che è imbecille come caio (che tanto detesta e ritiene alla stregua delle urla della gatta non castrata del vicino in primavera?)??
A quanto pare no...
"... e non capisco la relazione..."

martedì 18 dicembre 2007

Castro



Castro se ci sei ancora batti un colpo...
Non credo di èssere l'unico ad averlo pensato, per un attimo l'assenza si pressione mediatica sembrava far pensare al peggio.
Il bello del Leader Maximo è proprio il suo disinteresse per le campagne mediatiche se non in favore di quell'ideale di popolo che ahimè spesso è stato comunque tradito, sarebbe facile trarre delle conclusioni affrettate sul personaggio e sul suo operato. In questa delicatissima fase la sua apertura risuona come la vera rivincita del socialismo, nel suo lascito morale si dimostra come sempre all'altezza del ruolo sostenuto fin ora.
Il vecchio e decrepito dittatore comunista continua la sua battaglia, questa volta con il male che se lo sta mangiando, è una figura talmente lontana nel tempo e nei valori che vuole esprimere, che a noi appare non solo obsoleta, ma aliena a ciò che è diventato il mondo nel frattempo, ai valori che oggi crediamo di esprimere con sistemi popolari altrettanto decadenti e in stato di sfacelo, ma perfettamente imbellettati, supposte indorate da milioni di abitanti incartapecoriti dai reality che continuano ad assumere nella loro dose giornaliera di deficenza.
Ci saranno le elezioni politiche, per la prima volta, la gente andrà a votare i suoi rappresentanti per il rinnovo del presidente del consiglio di stato, dopo una dittatura socialista, con un vita così lunga, ciò che più si teme è l'avanzata della destra demagogica e filo-americana, ma se ci fosse anche solo il minimo sentore di una simile svolta avremmo già sentito le grida di giubilo della famiglia Bush & Company e di tutti i finanzieri creativi (e autocontributivi) che hanno contribuito allo sfacelo dell'attuale sistema economico mondiale (sempre perfettamente coperto da uno strato di glassa all'anonimato).
Nessuno vuole inneggiare a sistemi che impedisco il ricambio di gestione del potere e si impongono con autorità a coloro che devono sottostarvi, ma va segnalato il coraggio della controtendenza con la quale Cuba ha dimostrato a tutto il mondo che si riconosce nell'attuale sistema capitalista, seppure a caro prezzo, la reale possibilità di poter preservare dei valori umani e statali che vedessero la collettività al centro dei quesiti del potere e non un "circolo economico e monetario virtuoso".
La determinazione eroica della propria indipendenza dall'impero Americano, con tutto ciò che ha comportato, è l'aspetto che più mi ha fatto sentire vicino ad uno stato che comunque non sempre ha rispettato tutti i diritti umani fondamentali dei propri cittadini.
L'aspetto più importante credo sia quello della forza con cui bisogna sostenere la basi del proprio pensiero, come possiamo non tenerne conto noi che abitiamo in questo paese di dannati dalla santa inquisizione, in cui gli ideali politici sono banali banderuole sbattute dal vento del denaro, del potere, del clientelismo e del nepotismo?
Dove l'unico ideale sostenuto con forza è quelo espresso in un antico testo che sembra aver compiuto già qualche migliaio di anni, non èssersi reso conto della forza di attrazione gravitazionale tra i corpi celesti, dell'esistenza di una legittimità nel pensiero opposto (o comunque differente), del diritto alla libertà individuale assoluta a livello personale e limitata dalla propria partecipazione sociale al consorzio umano, dell'inesistenza di un metro morale assoluto che possa disporre della vita dei privati cittadini, se non quello della civiltà?!(unico dogma del mondo moderno)


domenica 16 dicembre 2007

Aiuto i cristiani!!!!!!!!!!


Ho trovato un nuovo logo per il Partito democratico, credo sia decisamente più adatto vista la piega Binettiana che sta prendendo la Nuova Carta dei Valori del partino nascente.
Il famoso compromesso storico si è tramutato nella rinascita di una nuova balena... Bianca laccata di Rosa...(almeno alla FIAT ora c'è montezemolo, probabilmente non farà la ruggine)
Spero almeno che il nuovo raggruppamento arcobaleno non sia solo un colpo di pennello alla Van Gogh, magari prima che si taglino una parte anatomica potrei suggerire delle sedute di partito presso lo studio psichiatrico "Cosetta de Rossis"

sabato 15 dicembre 2007

Attenzione!!!




Questa sera non me la sento di parlare di me e di quello che mi succede, ma mi permetto di disturbare la quiete apparente del mio piccolo spazio con un messaggio che ritengo importante.
Vorrei contribuire seppure in minima parte alla catena umana che si impegna a dare una risposta alla morte di Aldo Bianzino, morto senza una ragione in un carcere dove non doveva èssere per accuse che ingiustamente gli sono state mosse.
Allego qualche link, tra i tanti che si possono reperire sul web

http://www.lettera22.it/ind_rubtot.php?rubrica=219
http://bioetiche.blogspot.com/2007/12/lettera-di-carlo-bianzino-al-presidente.html
http://veritaperaldo.noblogs.org/

Bianca

Bianca neve scende giù dal cielo...
quasi quasi divento romantico...
quasi quasi ovviamente
La macchina rantola per il freddo, bianchi fiocchi si depositano sul parabrezza ed inesorabilmente diventano color grigio topo, la neve accumulatasi sul lato del parabrezza impedisce al mio tergicristallo di arrivare a fine corsa, le macchine vanno tutte a rallentatore, ti passa la voglia e sorpassi, l'effetto olio sotto le gomme è decisamente eccitante ma soprattutto DEVIANTE, ma anche no... ma pacatamente e sommessamente agli 80 Km/h mi appropinquo pacatamente e impropriamente verso casa, ma anche no, ma anche si, ma anche forse.
Penso a quando domattina dovrò provvedere allo sbrinamento della vecchia carola e a tutte quelle belle operazioni pre partenza con ghiaccio, ma le catene no, assolutamente no.
Ma in fondo devo dire che mi piace sempre una bella distesa bianco latte su tutte le superfici della città,basta non osservare il campo di battaglia macchina VS distesa immacolata, quanto sangue... tutto nero e grigio... fumato troppo...

venerdì 14 dicembre 2007

J&H


Esiste forse una sindrome da animale in corpore?
Un morbo che assedia da dentro e impedisce di agire in maniera razionale,
un tarlo che scava lentamente nella mente di chi gli dà asilo
un parassita del pensiero umano che riporta all'istante tutto indietro di 20.000 anni.
Una sorta di forza ad pristinum, che ci possiede e pervade in ogni istante in cui la parte istintiva di noi prende inesorabilmente il sopravvento su quella più razionale...
Si trova nei recessi più buii e nascosti della nostra mente, vive di oppressione e possessione, si nutre di rabbia e attesa, si bagna nelle torbide acque del risentimento, è illuminata dall'assenzio dell'invidia, si apre al mondo con un'indole pervasa di egotismo...
Forza di una natura perversa accecata dal mantello iracondo della pazzia omicida, esiste cura? mah...
c'è sempre l'oceano pronto ad accogliere tante anime belle pure e animali, pronto a prestare uno dei suoi tanti angoli per sbollentire le loro furie vendicative.

giovedì 13 dicembre 2007

Tristezza, Rabbia, Disgusto

Che tristezza...
tristezza infinita....
rabbia che vuole esplodere dentro
rabbia che scaturisce all'esterno
voglia di annullare ogni ingiustizia
voglia di distruggere ogni malfattore
denigrare i fustigatori
annullare ogni loro difesa
ridurli a ciò cui loro vorrebbero vederci ridotti.
Non posso accettare l'ingiustizia che impera, il potere del dictat troppo spesso imposto facendo leva sui punti deboli altrui.
Lei aveva tanti pregi, troppi, disprezzabili, inaccettabili: bella, intelligente, caparbia, libera, profondamente comprensiva, ma una cosa purtroppo era inaccettabile la libertà e l'indipendenza, la capacità di trovare il proprio equilibrio senza trascinare nessuno a soffocare sott'acqua con sè.
Lui era una persona profondamente distorta e deprecabile da ogni punto di vista: ha estorto con l'inganno i suoi sentimenti, l'ha resa dipendente dalla propria approvazione, dai suoi altalenanti umori, dalla sua insicurezza, dalla sua incapacità di vivere con sè stesso, tanto orribile è il suo animo.
E qual'è la migliore soddisfazione per un parassita di tale calibro se non la distruzione di tutto ciò che esiste di più immacolato e irraggiungibile? Come accettare che ella (donna) possa avere un pensiero proprio? possa vivere senza sentire ogni cinque minuti il bisogno di sentirsi al suo fianco? possa divertirsi senza di lui? possa anche solo esistere se non in funzione sua di LUI (uomo padrone) l'animale?!
La soluzione migliore è instillare un profondo e viscido senso di colpa, l'impressione del tradimento, quand'anche non sia neanche stato pensato, la dipendenza dai suoi metereopatici stati d'animo, l'appesantimento del suo stato d'animo con il suo senso di inadeguatezza rispetto al mondo e soprattutto a sè stesso.
Ha dunque qualche diritto costui? anche la più minima ed essenziale delle necessità? La mia risposta non può che èssere negativa, non posso e non potrò mai avvallare la sopraffazione e la vigliaccheria, la bruttezza dell'animo esiste e costui la esprime al pieno del suo significato.
Se potranno mai i miei desideri avverarsi, la disgrazia lo perseguiterà fino alla fine dei suoi giorni, senza nessuna tregua, neppure il pentimento gli darà sollievo, io non sono il dio che lui prega e da me non potrà mai ottenere la pietà cui aspira nell'aldilà. Porverei più pietà per una blatta che striscia sul terreno per infilarsi nella prima fogna a trovar rifugio.

martedì 11 dicembre 2007

Nuoto

Aaah bello andare a nuotare...
tanto relax
tanta salute
tanto allenamento e ...
tante tentazioni
dura la vita gay in una piscina piena di uomini, soprattutto agli orari in cui la frequento io, mica sono tutti all'altezza, ma sicuramente qualcuno può sempre attirare lo sguardo, il busto effetto triangolo delle Bermuda (cioè più lo osservi più ci cadi dentro e ti ci perdi) fa la sua sporca figura...
Voglio una piscina solo per me!

IOMEMIO


Domanda esistenziale: Se mi rendessi conto di aver fatto un torto ad una persona, credo che la prima cosa che farei sarebbe chiedere scusa per il fattaccio o per lo sgarbo compiuto, invece a quanto pare c'è chi crede che sia più opportuno fare battutacce di basso rango mettendoti in una luce iraconda e permalosa...
A quanto pare la scuola del berlusca ha fatto molti proseliti, anche e soprattutto tra coloro che sembrano riconoscersi nel famoso pensiero (mica di sinistra!!!) "democratico"...
Vabbè sono io che son fuori tempo e che non mi capacito (reazionario!) ancora di quanto il mondo si sia fatto avanti e che al senso di colpa abbia sostituito la variante seconda (detta bis tris e quatris in avvocatese), alle scuse l'attacco, alla ragione la presunzione del relativismo, tanto combattuto quest'ultimo ma anche estremamente utile ai dogmatici per ribaltare a 180 gradi la realtà a proprio piacimento.
Il trasformismo impera, l'arroganza della ragione rapita dilaga, il pretesto di una lingua quotidianamente stuprata giustifica, ecco le tre parche dei tempi moderni in Italia, ve le presento si chiamano IO, ME e MIO-A...
Grazia al cazzo è sempre la più originale ovviamente...

lunedì 10 dicembre 2007

I Pidocchi


Devo personalmente ringraziare Ascanio Celestini per la sua mirabolante dialettica, ieri notte, a “parla con me”, ha egregiamente dato dei pidocchi della frutta a tutto il blocco catto-corporativo della nostra civile società… spesso, in questo sentore continuo di regime che pervade l’aria fino a renderla irrespirabile, sembra quasi fuori luogo la presenza di questi personaggi che con il loro pensiero autonomo stimolano le menti altrui…. Insinuando il germe dell’ateismo e del relativismo…

Già la sospensione di Luttazzi su LA 7 ha un aroma, come dire, in Opus Dei instructionis, del genere mica farai una serata dedicata all’enciclica di quel sant’uomo di Ratzy, che esca dal coro del gregge di pecore preventivamente, sotto libero arbitrio, lobotomizzate.

Certo la frase su Ferrara era decisamente poco delicata, ma chi non ha pensato a quanto fosse azzeccata? E comunque si trattava di un mero pretesto per sospendere-annullare una conversazione al vetriolo su una emergenza lampante, quella della progressiva retrocessione intellettuale della gerarchia cattolica verso il suo cambriano inferiore, in un clima ideologico di piombo Orwelliano.

Possibile che solo un terzo della società si renda conto di queste deformazioni incivili del sistema? Credo che persino un rettile sarebbe in grado di assistere coscientemente alla metamorfosi in corso, il perché rimarrebbe comunque un’incognita per lui, ma a quanto risulta da ogni ricerca sul campo il cervello umano è notevolmente più complesso ed evoluto…

Misteri dell’evoluzione (evoluzionismo? Ma non era un’eresia?)

domenica 9 dicembre 2007

N.d.r.

Si dice che la gente scrive troppo e legge poco(o parla troppo e pensa poco n.d.r.), non posso assolutamente negare l’evidenza di questa affermazione. Tuttavia sento la necessità di cominciare a mettere per iscritto certi pensieri che mi passano per la testa e spesso lasciano una blanda traccia a seguito dello scorrere del tempo e nuovi eventi e nuove evidenze dell’involuzione verso cui tende, purtroppo, la società cui appartengo.

Forse è una presunzione, quella di riuscire a mettere, in poche righe di una pagina elettronica, tutto il mio sdegno verso questo progressivo imbarbarimento collettivo, ma credo che persista sempre una possibilità di cambiamento dove esiste la capacità di scandalizzarsi per ciò che appare come degrado umano e civile. Voglio credere ancora alla possibilità che certi sogni nel cassetto possano un giorno entrare a pieno merito nella rosa delle legittime richieste, quelle che ognuno di noi possiede in forma di diritti che gli appartengono, non solo in funzione della sua natura di èssere umano, ma come portatore di un valore di unicità intrinsecamente posseduto e scaturito dall’esistenza stessa.

Le parole d’ordine ovviamente sono: società, comunità, individualità, libertà, rispetto, civiltà, laicità, tolleranza e tanta voglia di novità.

Dopo un prologo così prolisso credo di raccogliere pochi lettori in questo angolo umano, ma la cosa non ha alcuna importanza, il mio motto è meglio soli che male accompagnati.