domenica 26 ottobre 2008

Hip Hip Hurrà!!

Il PD raccoglie grandi masse in piazza, la gente protesta unita contro la barbarie del governo Berlusconi che inesorabilmente avanza sul terreno democratico (in senso stretto ovviamente), dalle parole di Veltroni sembra provenire un messaggio, almeno apparentemente, di speranza verso il futuro, non c’è una sola virgola del discorso che non funzioni, ogni metafora è perfettamente assestata, ogni riferimento politico azzerato (il paragone diretto brucerebbe l’inconsistenza del partito), sembra quasi di ascoltare le vecchie filastrocche delle nonne, quelle storielle che nel mondo rurale si raccontavano ai bambini per esortarli a fare qualsiasi cosa si cercasse di imprimergli, per andare a nanna e non aver paura del buio o del freddo, alzarsi presto alla mattina quando il sole ancora non degnava minimamente la terra del suo sguardo, zappare la terra, piegati in un eterno contatto con il sotto, provenienza e destino, attaccamento ineluttabile e beffardamente ironico, terra maleodorante per la quale si può soltanto provare repulsione, metafora di tutti gli escrementi depositatisi sopra di essa, ma che contemporaneamente trattiene a sé ogni cosa. Le filastrocche musicali e ironicamente apparentemente stupide, buffe e gioviali, tetre e piene di presagi nefasti, non si sono mai preoccupate troppo di portare alla luce soltanto la parte leggera e spensierata della vita e del futuro, si è sempre stati coscienti della natura beffarda e matrigna degli eventi che la caratterizzano, eppure le filastrocche di democratica speranza contengono tutto fuorchè la fatica, la difficoltà, l’inevitabile cammino in salita di un centrosinistra, non distrutto, inesistente ed inconsistente, riempiono gli occhi di banchetti lussuosi, grandi ideali, pensieri stupendi; riempiono gli occhi ma non riempiono il cuore, non destano interesse nelle menti veramente critiche di quell’antico centrosinistra che fu bandiera di lealtà, solidarietà, idealità, non tollerante delle ipocrisie, sempre pronto a mettersi in discussione, forse troppo, ma sicuramente con un accento di grande nobiltà, un galateo quasi incorporato, non perbenismo ma ricerca di un obiettivo eccelso quanto utopico. Walter parla in una platea perfettamente architettata, non si tratta dei buffi comizi pieni di falle, ma ricchi di contenuto, del buon vecchio mortadella, è finita quella sinistra impacciata, troppo modesta per ammettere di avere anche solo un merito, la sinistra concreta e che non sa comunicare al paese quello che ha fatto, non eccellente ma almeno compiuto, la sinistra dei litigi tra partitini di novecentesca memoria, tanti capetti, anzi galletti, tante idee, tavoli in eterna discussione sul dettaglio più adeguato alla situazione all’estremizzazione meglio assortita verso il rosso, il verde, il rosa e il bianco caldo, la sinistra delle proteste per le leggi vergogna e che scendeva in piazza con le bandiere dei girotondi, anche quelle di partito ma in netta minoranza. Ora il nuovo centrosidestra parla dall’alto della sua esperienza mediatica, assume i costumi dei migliori forzisti di primissima data, dei comizi di Forza Italia nel primo governo Prodi, usa l’immagine edulcorata del propagandista, ha schiere di psicologi ed esperti in make-up, studia quale sia la forma migliore di comunicare un qualsiasi messaggio prima che questo sia anche soltanto stato concepito, forma poi contenuto, aspetto e poi significato, comunicazione e forse dopo anche (se proprio dobbiamo) azione.
Ma l’aspetto che più mi ha colpito è stata la scenetta da candidato americano alla casa bianca, Walter in mezzo alla folla a fare il populista popolano popolare, di tutto di più, popolano in onore alla buona vecchia e senza radici quercia di D’Alemiana stirpe, popolare per la rutelliana nobiltà neodemocristiana superconservatrice supercattolica e superconciliarista, populista a seguito dell’ottima lezione di alta politica da bar, ma soprattutto da stalla, di preberlusconiana preberlusconi memoria, manca soltanto un ultimo ingrediente, quel pizzico di sguardo da bambi di Carfagnana provenienza, quell’aria sperduta di chi non sa perché ma si trova proprio a dover sostenere ciò che sta dicendo.
È dunque questo il destino di quel cammino evolutivo nato con il primo e storico ulivo? È questa la fine di tutte quelle belle parole che ci eravamo detti? Son dunque state solo favole della buona scrutinata?
Presentiamo al mondo il nuovo volto dell’opposizione al neo-post-fascismo delle banane Cuffare, una scatola di Panfilo pugliese, nelle vesti di pandora il buon vecchio D’Aly con a fianco i fedeli Ruty e Walty, subito dopo i fedeli pretoriani da distruzione politica di massa Francescyni, Betty Bynetty, Lady Madyan, etc…
Per il nuovo centrosidestra italiano, Hip Hip Hurrà! Hip Hip Hurrà! Hip Hip Hurrà! E andate tutti a cagare!

12 commenti:

Padre Joseph ha detto...

Tu pikolo otimisten troppo otimisten. Fitoria sorite a ki est più potenten, ja? E ki est più potenten atessen? Pravo, tu capito pene...

Anonimo ha detto...

Duretto, eh? Mo' t'aggiungo alla blogroll.

Damiano Aliprandi ha detto...

La pensiamo0 ugualmente caro pat, e poi ci hai fatto caso che la parola sinistra non è più nel suo vocabolario? Sempre il riformismo...che poi è solo nel senso del mercato, ma sui diritti civili sono molto conservatori..ora più che mai visto l'alleanza futura con l'UDC.

Alla faccia di Saviano...

PS grazie per l'intervento, vai dalla signora che ha bisogno di vedere che per fortuna l'italia è composta anche da gente con uno straccio di etica! E soprattutto di vera sensibilità.

Pat pat ha detto...

@padre joseph
capito ja, scheisse destinen...
@anelli
era da tanto che riflettevo sulla questione democratica, da prima delle elezioni, volevo arrivare al nucleo della crisi ma non credo di esserci ancora arrivato, quindi il peggio deve ancora arrivare.
@incarcerato
riformismo invece di evoluzionismo... si sono coperti di belle parole, hanno ancora paura che li scambino per comunisti. Alla fine il grande vincitore è stato Ruelli insieme a Franceschini, ha vinto la loro linea, ora invece di un partitino da 10% quale la margherita si trovano con un partitone da 30%, quale migliore punto di partenza per una nuova balena bianca? UDC appunto.
PS sto leggendo ora le pagine della signora, credo che la linkerò tra le mie pagine, è in fondo un dovere morale da parte mia, altrimenti posso anche smettere di scrivere questi miei pensieri e fare la tessera del PDL

Anonimo ha detto...

Gome zenbre avere ragione Badre Josebbe Zandizzimo.
Du ezzere anghe biggolo gomunizdo e dire benizzimo ghi dire che duddi gomunizdi gome de fare giogo di Berluzgone, (Lui zì ghe ezzere vero bravo grisdiano).

Du ezzere sdudende? Zì? Eggo, alora du bensare ha sdudiare e no ah andare a fare faginorozo in biassa. Gabido?

Il Zignore zia gon de et berdoni dui beggadi, amme.

Pat pat ha detto...

amme

Gabriele Zeetti ha detto...

complimenti per il tuo blog.E' molto interessante.
Un saluto da Firenze.Gabriele

Anna ha detto...

Condivido ogni parola della tua coloritissima esposizione. E poi vedo che hai anche il "mio" padre Jo dalle tue parti. Nonché giambo bongo e quel visionario folle dell'Incarcerato: sei in ottima compagnia.
Ripasserò, si respira aria familiare qui....

Pat pat ha detto...

@gabriele
ti ringrazio, i miei pensieri postcomizio sono sempre abbastanza negativi, ma non sono sempre così cattivo...Bella Firenze, mi ricorda tante belle cose, soprattutto una bella storia passata, un salutone anche da Cesena
@anna
pensa che ho scoperto quel jo proprio da un commento che fece tantissimo tempo fa ad un mio post, non lo posso più lasciare, son divenuto come tutti un suo accanito lettore...
L'incarcerato... pensa che all'inizio mi aveva pure fregato, son caduto in un paio delle sue trappole visionarie

Anonimo ha detto...

Centrosidestra è proprio un grande vocabolo riassuntivo!

Peccato che nessuno ricordi il governo Prodi, quello dell'altro ieri, che ha tolto non so quanti milioni alla scuola italiana.
QUi a Bologna è ormai assodato da tutti i movimenti studenteschi che il problema non è il governo di centrodestra ma, semmai, i governi che si sono alternati negli ultimi vent'anni. LA Gelmini è solo l'ennesimo attacco alla scuola, ma tutti, a destra e sinistra, hanno masticato e sputato la cultura italiana, trasformandola in un'accozzaglia di nozioni mal insegnate.
Il pd, al solito, ha manipolato un movimento che era nato spontaneamente, che non aveva bandiere: gli stessi studenti occupanti non facevano entrare chiunque facesse parte di un partito politico.
E quindi il movimento è già morto e la scuola, se non oggi, domani verrà definitivamente demolita.

Anonimo ha detto...

Non ho ascoltato Veltroni. E' certo, come dici tu, che questo centro-sinistra gioca sullo stesso terreno del PD. Vero che mi lamento del fatto che una legge sul conflitto d'interesse avrebbe evitato tutto questo. Dall'altra parte, per dirla con le parole di Camilleri, "il problema non è Berlusconi, ma gli italiani che l'hanno votato." Mi chiedo dunque - ma questo non mi fa amare di più il PD - se non diventi in pratica ineluttabile il populismo, per farsi capire dal popolino.

Pat pat ha detto...

@alicesu
stavo proprio parlando questa sera con una giovane studentessa di questo argomento, di come nell'arco dei miei studi universitari mi sia fovuto imbattere in tre controriforme universitarie, una peggio dell'altra, ovviamente tra queste erano comprese quelle attuate dall'ex ministro Moratti e successivamente Fioroni.
Come dice il mio acutissimo professore di matematica, le stesse banalità provengono da entrambe le parti, solo che una volta una di queste parti aveva più stile nel sostenere il proprio pensiero, almeno...
@sam
io credo che più che una necessità il populismo sia un obiettivo, le masse vengono cresciute da un sistema che dovrebbe farle evolvere ad un minino indispensabile al mantenimento della civiltà, se questo obiettivo non viene raggiunto, volontariamente o meno, credo si tratti di una grossa sconfitta per un sistema che vuole definirsi civile.