martedì 18 dicembre 2007

Castro



Castro se ci sei ancora batti un colpo...
Non credo di èssere l'unico ad averlo pensato, per un attimo l'assenza si pressione mediatica sembrava far pensare al peggio.
Il bello del Leader Maximo è proprio il suo disinteresse per le campagne mediatiche se non in favore di quell'ideale di popolo che ahimè spesso è stato comunque tradito, sarebbe facile trarre delle conclusioni affrettate sul personaggio e sul suo operato. In questa delicatissima fase la sua apertura risuona come la vera rivincita del socialismo, nel suo lascito morale si dimostra come sempre all'altezza del ruolo sostenuto fin ora.
Il vecchio e decrepito dittatore comunista continua la sua battaglia, questa volta con il male che se lo sta mangiando, è una figura talmente lontana nel tempo e nei valori che vuole esprimere, che a noi appare non solo obsoleta, ma aliena a ciò che è diventato il mondo nel frattempo, ai valori che oggi crediamo di esprimere con sistemi popolari altrettanto decadenti e in stato di sfacelo, ma perfettamente imbellettati, supposte indorate da milioni di abitanti incartapecoriti dai reality che continuano ad assumere nella loro dose giornaliera di deficenza.
Ci saranno le elezioni politiche, per la prima volta, la gente andrà a votare i suoi rappresentanti per il rinnovo del presidente del consiglio di stato, dopo una dittatura socialista, con un vita così lunga, ciò che più si teme è l'avanzata della destra demagogica e filo-americana, ma se ci fosse anche solo il minimo sentore di una simile svolta avremmo già sentito le grida di giubilo della famiglia Bush & Company e di tutti i finanzieri creativi (e autocontributivi) che hanno contribuito allo sfacelo dell'attuale sistema economico mondiale (sempre perfettamente coperto da uno strato di glassa all'anonimato).
Nessuno vuole inneggiare a sistemi che impedisco il ricambio di gestione del potere e si impongono con autorità a coloro che devono sottostarvi, ma va segnalato il coraggio della controtendenza con la quale Cuba ha dimostrato a tutto il mondo che si riconosce nell'attuale sistema capitalista, seppure a caro prezzo, la reale possibilità di poter preservare dei valori umani e statali che vedessero la collettività al centro dei quesiti del potere e non un "circolo economico e monetario virtuoso".
La determinazione eroica della propria indipendenza dall'impero Americano, con tutto ciò che ha comportato, è l'aspetto che più mi ha fatto sentire vicino ad uno stato che comunque non sempre ha rispettato tutti i diritti umani fondamentali dei propri cittadini.
L'aspetto più importante credo sia quello della forza con cui bisogna sostenere la basi del proprio pensiero, come possiamo non tenerne conto noi che abitiamo in questo paese di dannati dalla santa inquisizione, in cui gli ideali politici sono banali banderuole sbattute dal vento del denaro, del potere, del clientelismo e del nepotismo?
Dove l'unico ideale sostenuto con forza è quelo espresso in un antico testo che sembra aver compiuto già qualche migliaio di anni, non èssersi reso conto della forza di attrazione gravitazionale tra i corpi celesti, dell'esistenza di una legittimità nel pensiero opposto (o comunque differente), del diritto alla libertà individuale assoluta a livello personale e limitata dalla propria partecipazione sociale al consorzio umano, dell'inesistenza di un metro morale assoluto che possa disporre della vita dei privati cittadini, se non quello della civiltà?!(unico dogma del mondo moderno)


1 commento:

Anonimo ha detto...

E 'vero! Mi piace la tua idea. Offerta di mettere una discussione generale.
Condivido pienamente il suo punto di vista. Si tratta di qualcosa di diverso e l'idea di mantenere.