lunedì 31 marzo 2008

Ricerca

Sono ossessionato da ciò che non so di desiderare, nasce nelle profondità del mio inconscio la necessità di un non plus ultra che ancora deve vedere la luce del pensiero. Le fasi alterne e psicotimiche della mia mente stanno metabolizzando una nuova meteora, ancora vago in esplorazione di questo nuovo mondo, cercando di afferrarne la natura, se non altro la forma, il contenuto e la sostanza.
Ruota attorno a me stesso l’incognita di ciò che ancora non conosco, non è potere, non è benessere, non è desiderio autodistruttivo, smania di eccessi, gigantismo incongruo per un animo in cerca dell’opposizione a tutti i costi, del contrasto preventivo, della virgola che pone l’accento sul dettaglio, della briciola che fa vacillare le fondamenta della roccaforte interiore. L’incognita possiede una sua vita propria e muove i pensieri più nobili ed evolutivi, ma attende comunque e sempre il proprio travaglio, brama il dolore della scintilla che la mette in luce e ne permette la comprensione, nascita, ingresso dirompente nell’inesorabile e banale quotidiano. Si nasconde nella coltre fumosa di caos tempestoso dell’astrazione mentale, mostra dettagli confusi del suo essere, cela l’aspetto più semplice quindi comprensibile della sua sostanza costitutiva, non ha alcun riferimento nell’esistente e si diverte a possedere intimamente l’attenzione dell’inventore che non sa di averla concepita, ignaro del come possa scoprirne i segreti, ma conscio della sua esistenza, esistenza ignota e grigia, del colore del nulla, dall’odore della notte, il suono dell’eco di una parola non pronunciata, la memoria di fatti mai avvenuti tuttavia reali nella pura invenzione, universo parallelo ma in rotta di collisione, lontano ma vicinissimo ed impercettibile, puro e scevro da contaminazioni esterne, concetto in itinere, evoluzione con fine non determinata, domanda ancora senza risposta.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Nemmeno quando ho consumato il Pejote nel deserto del Messico sono arrivato ad immaginare tutto quello che hai scritto ora :)

Bravo, ma dovrò rileggerlo molte volte per capire. Non perchè non sai scrivere, anzi.

Anonimo ha detto...

a fasi alterne mi sento così da tempo immemore...e non so darmi pace. e non trovo. e non elaboro. e non metabolizzo.
però
vivo, sono sicura che un giorno ce la farò.
ti abbraccio.
:)
Bibi

Pat pat ha detto...

@incarcerato
...ho gli agenti allucinogeni incorporati, non so ancora quale sia il pusher genetico ma presto lo scoprirò.
@bibi
morbo del rododendro, spero che ce la facciamo entrambi, sarebbe un bel salto.
bacione
ciao