sabato 26 gennaio 2008

Fanatismo

Era di qualche giorno fa la notizia che i fanatici appartenenti a un gruppo battista minacciavano i funerali dell’attore australiano Heath Ledger perché si sarebbe macchiato del grave reato di sostegno dei pervertiti (si intendeva i gay).

Mi è venuta in mente allora una bella definizione satirica che trovai sul libro di Frédéric Beigbeder, Lire 26900 lire.

Un giovane pusher barbuto, in cima a una discarica pubblica, con le braccia conserte. Intorno a lui un cerchio di dodici clienti riuniti in venerazione. …

A un certo punto lo spacciatore dice:

“in verità in verità vi dico, chi tra voi mi scaglierà la prima pietra?”

Uno degli apostoli gli porge allora una pietra di cocaina:

“Oh signore, ecco una dose”.

Risuona una musica sacra, mentre un raggio di luce venuto dal cielo illumina la pietra brandita dal nostro santo pusher che grida:

“Tu sei Pietro e su questa pietra io costruirò la mia egloga”.

Poi la nostra superstar capellona chiude la mano per frantumare la pietra di coca e farne una polvere bianca. Quando riapre la mano, dodici strisce rigorosamente parallele sono allineate alla perfezione sul suo palmo.

“Prendete e sniffatene tutti, questa è la mia anima offerta in sacrificio per voi”.

I dodici discepoli cadono in ginocchio nell’immondizia e gridano:

“Alleluia! Ha moltiplicato le piste!”.

… un mucchio di polvere bianca a forma di croce con cannucce piantate dentro.

COCAINA: SE LA PROVI, LA RIPROVI.

Sembra una perfetta descrizione del fanatismo che caratterizza non solo i gruppi religiosi americani, ma anche quelli nostrani tanto idealisti e ricercatori del valore della vita.

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