martedì 29 gennaio 2008

Tomò guarda chi riscrive…



Un dì di gennaio, di sabato cadde, si passeggiava allegri, io e l’amica cara, per le vie di Faenza. Un po’ di tempo era passato dall’ultimo incontro, certi eventi diventano furtivi quando cominciano rapporti di sudditanza sentimentale per loro natura esiziali, storie di persone che si incontrano, le cui vite vengono stravolte da tale evento, a volte in positivo tante altre in negativo.

Colei alla cui attenzione ambisce il mio spirito ha saputo riempire di ricordi parte della mia esistenza, ha fornito un impulso vitale a giorni incerti, baciato con affetto le ispide guglie dei miei anfratti emotivi di un tempo, colmato di vita e affetto l’Antartide inospitale dei miei sentimenti.

Questa ragazza dal fendente e ceruleo sguardo di ghiaccio, le labbra serrate da ferma e insistente fierezza, il profilo crudele e sprezzante di caparbia tenacia, sotto un involucro d’acciaio è la custode di un universo affettivo immenso, materia incandescente, immensa comprensione.

Le braccia non possono tendere sempre al mondo che ci circonda, le teniamo chiuse per paura che qualcuno si appropri indebitamente di un posto privilegiato in seno alla nostra comprensione. A questo servono le chiusure, gli irrigidimenti, le maschere, ma esiste sempre qualcuno pronto a passarvi sopra, esiste nel mondo almeno una persona in grado di rendere vane tutte le nostre roccaforti, chi senza fatica ha trovato la chiave del nostro forziere e riesce ad aprirne le porte.

Qui partono due sorti differenti ed opposte, tutte e due in relazione alla volontà di chi è riuscito ad entrare nella cassaforte dei nostri sentimenti.

La sua sorte è entrata in collisione con un’indipendenza ostile a chi l’aveva scoperta, le conseguenze si sono manifestate immediatamente nell’appiattimento e nell’abbrutimento del suo intimo modo di essere e pensare.

L’idea terribile e spaventosa di perdere il privilegio di poter rivolgere le mie parole ad una mente fertile ed aperta si mescolava con i ricordi che affioravano dal passato, ricordi che mi riportavano alla città in cui avevo trascorso una parte della mia vita studentesca, dove era nata una prima maturità individuale e un senso collettivo di condivisione con i compagni di banco, di laboratorio, di chiacchiere, di sigarette e di fumo.

Tutto si inseriva in un periodo di ripensamenti densi di vissuto, pochi i rimorsi, tanti i rimpianti, fratellanze e amicizie finite, consumate dal tempo e dagli eventi, rapporti emotivi mai iniziati o finiti precocemente.

Avevo voglia di parlarle di tante cose, di raccontarle tutto quello che mi succedeva in assenza di un suo giudizio od opinione, renderla partecipe almeno in parte della mia vita, ripristinare con buone nuove un legame sempre più flebile, in sofferenza sotto i colpi di macete della brama di possesso di chi la tiene rinchiusa in una splendida prigione di vetro e ghiaccio. Purtroppo erano troppe le cose che si susseguivano sullo storyboard del mio film di fantascienza, troppe cose cercavano di passare dalla stessa stretta fessura, tutte insieme cercavano il rigurgito che le avrebbe fatte uscire contemporaneamente, così furente era la pressione esercitata che l’implosione ne fu la diretta conseguenza. Tutto torna nelle mie tenebre, tutto cade su me stesso…

…Il terzo negozio di cioccolato e dolciumi della città, la terza ondata di profumi di cacao e spezie zuccherati, tanti colori accoglienti che si intrufolano nella mente e si prendono a braccetto con l’idea di gusto che vogliono fomentare. Nell’estro di sensazioni olfattive e gustative si intromette quella uditiva e di disturbo del richiamo elettronico ai bisogni altrui, il gingle che abbiamo scelto per torturarci ogni qualvolta siamo desiderati da necessità non nostre, ma di cui comunque sentiamo il bisogno.

Un numero sconosciuto, un messaggio che a tentoni cerca un appiglio, attraverso il passato, nei miei ricordi, in episodi non dimenticati situati in un angolo non illuminato della memoria, stoccati in attesa di altre esperienze che ne prendessero il posto.

“Ciao sono A… di R… Ti ricordi di me? Volevo solo farti un saluto.”

Chi dimentica eventi e persone del proprio passato perde parte di sé stesso, io sento il bisogno di ogni componente della mia mente e del vissuto che poggia sulle mie spalle, diversamente non sarei io, ossia la conseguente evoluzione di ciò che mi caratterizza come persona in qualcosa di diverso e rinnovato. Perché dovrei dimenticare o rinnegare scelte fatte e compiute? I fatti già avvenuti non si cambiano, le azioni già compiute non si annullano, i ricordi immagazzinati non si cancellano, le emozioni già provate non si dimenticano. L’unica soluzione possibile è la convivenza nello scontro diretto con i propri limiti, già evidente in quella parziale forma di conoscenza di sé chiamata autocoscienza, le azioni compiute e le esperienze vissute mettono solo in risalto la limitatezza che ci caratterizza ma sono indispensabili a darci forma, a farci crescere interiormente per darci nuova forza e coraggio, darci un’arma indispensabile quale l’avvedutezza che, forte delle nostre paure pregresse coscienti e non, proietta il suo scudo protettivo sulle immagini del presente ricordandoci quelle dei tempi passati.

Certo che mi ricordo, come potrei dimenticare? Io non dimentico, metto da parte, sono un grosso contenitore vuoto che assorbe dal mondo esterno tutto ciò che è possibile inglobare, prendo tutto e tengo anche il brutto e il disdicevole, altrimenti come potrebbe apparire bello un fatto od un evento se non in raffronto a ciò che gli è per natura diametralmente opposto? le storie in cui siamo protagonisti insieme a quelle degli altri individui che ci circondano o che abbiamo solo ascoltato si scontrano sempre nel ring dei ricordi, bilanciano il proprio peso e acquistano un diverso valore in relazione con il resto, che nel caos si ricompone in passato e ricordo.

L’evento il cui ricordo ora mi sovviene alla mente risale ad un passato ormai non più recente, incontro consumato, distaccato, allontanato e ripristinato, infine da me definitivamente reciso. Un tram tram di avances e successivi ripensamenti, una tortura fatta di indecisione o ricercata voglia di attenzione, idolatria, narcisista necessità di essere al centro dell’attenzione, voglia egoistica di una teatrale (quindi palese e manifesta) introspezione.

Agli albori della mia infante vita sentimentale veniva subito posto il primo macigno di ipocrisia ed egoismo, l’egocentrico individualismo del self made man che vuole e sa di avere il potere di esercitare il proprio magnetismo sulla mente ancora in formazione di chi la vita (adulta) sta solo iniziando ad affrontarla.

Certo che ricordo, lo faccio per non tornare indietro, per non perdere me stesso, per non tornare sui miei passi, per continuare a guardare avanti senza voltarmi mai neppure per un solo istante, per preservare il presente che ho costruito, per dare un futuro alla strada che faticosamente ho intrapreso ad ogni punto di svolta.

Rendo partecipe l’amica di sempre della strana notizia e magicamente torna quell’afflato che tanto avevo aspettato, l’evento inatteso e indesiderato fungeva ora da collante e ripristinava un’unione che ci aveva visti vicinissimi in quel tempo. Strani eventi, coincidenze, evenienze che si rincorrono in circoli stranamente virtuosi, linee di sorti apparentemente lontane che improvvisamente si ricongiungono e tornano a rincorrersi in un moto circolare, corpi celesti erranti che vengono inevitabilmente catturati da passati e conosciuti magnetismi. Ed io? Che cosa sto facendo io in riva al fiume della vita che scorre ai miei piedi? Lo osservo mentre prosegue la sua lenta corsa nel tempo, ma non posso fare a meno di notare i corpi dei caduti che scorrono immersi nelle sue acque torbide.

domenica 27 gennaio 2008

Senato della repubblica Italiana

Raccolta di abominii




Il discorso incriminato



Il senatore




Un commento



Le conseguenze, chi era indegno? Chi sputava e insultava o chi esprimeva liberamente la propria opinione?



Un'altro signore molto civile...



Altro da aggiungere?

sabato 26 gennaio 2008

Dimissioni a statuto straordinario


E Vasavasa si dimise, perfino Dell'Utri glielo consigliò, sarebbe stata una cattiva pubblicità per cosa nostra… vai Totò che ti mettiamo in cella con il Mastellone appena confermano i capi di imputazione, nel frattempo vasa vasa…


Fanatismo

Era di qualche giorno fa la notizia che i fanatici appartenenti a un gruppo battista minacciavano i funerali dell’attore australiano Heath Ledger perché si sarebbe macchiato del grave reato di sostegno dei pervertiti (si intendeva i gay).

Mi è venuta in mente allora una bella definizione satirica che trovai sul libro di Frédéric Beigbeder, Lire 26900 lire.

Un giovane pusher barbuto, in cima a una discarica pubblica, con le braccia conserte. Intorno a lui un cerchio di dodici clienti riuniti in venerazione. …

A un certo punto lo spacciatore dice:

“in verità in verità vi dico, chi tra voi mi scaglierà la prima pietra?”

Uno degli apostoli gli porge allora una pietra di cocaina:

“Oh signore, ecco una dose”.

Risuona una musica sacra, mentre un raggio di luce venuto dal cielo illumina la pietra brandita dal nostro santo pusher che grida:

“Tu sei Pietro e su questa pietra io costruirò la mia egloga”.

Poi la nostra superstar capellona chiude la mano per frantumare la pietra di coca e farne una polvere bianca. Quando riapre la mano, dodici strisce rigorosamente parallele sono allineate alla perfezione sul suo palmo.

“Prendete e sniffatene tutti, questa è la mia anima offerta in sacrificio per voi”.

I dodici discepoli cadono in ginocchio nell’immondizia e gridano:

“Alleluia! Ha moltiplicato le piste!”.

… un mucchio di polvere bianca a forma di croce con cannucce piantate dentro.

COCAINA: SE LA PROVI, LA RIPROVI.

Sembra una perfetta descrizione del fanatismo che caratterizza non solo i gruppi religiosi americani, ma anche quelli nostrani tanto idealisti e ricercatori del valore della vita.

venerdì 25 gennaio 2008

A volte ritornano...


Tutti pronti ad emigrare?

mercoledì 23 gennaio 2008

Cantando tra le fiamme

E lasciami gridare!

E lasciami sfogare!

Io sotto il papa non so stare!


Io non posso restare

Seduto in disparte

Né stato né chiesa

Non sono capace

Di stare a guardare

Mastella che parte

Si piega in inchino

Senza un po’ provare

Un brivido al centro

Un disgusto

Un tormento

Un conato


Vi oooodiooo

Vi rivoluzioniamo

Vi odiaaamooo

Dalla costituente ricominciaaamooo


E lasciami parlare!

E lasciami dissentire!

Quel che dice il Ratzi posso smentire!


So dove Eminems passa le notti

Seduto a sparlare

Né colpo di mano

Né colpo di stato

Il progetto è lampante

L’ex nazi approva

Non posso evitare

Un brivido dentro

Mi sveglio un po’ scosso

Al Che chiedo aiuto


Perdooonooo

Il sant’uffizio

Il rooogooo

Galileo io non sooonooo


E lasciali giudicare!

E lasciali importunare!

Lo Stato Pontificio non puoi criticare!

Il paziente è asintomatico

Blog a lutto.
Lo stato del Vaticano ha di fatto decretato la fine di un governo di uno stato "laico"
Alle prossime elezioni si fronteggeranno:

La grosse impataccation:
PD (da soli mi raccomando)
Cosa nostra (detta anche casa delle libertà)
Party Ratzy (segretario Angelo Bagnasco, presidente onorario Clemente mastella)

La sinistra arcotangente (...)

La lega dei netturbini

Chiunque abbia un'idea brillante e antidemocratica è il benvenuto, siamo in Italia ed oltre che a riparlarne facciamo opera di revisionismo cronico, siano i benvenuti gli eletti dell'ultima ora, i mafiosi che festeggiano gli anni di galera ottenuti, i liftati del millennio scorso.
Si accomodino tutti quanti al banchetto dei proci, intanto che Prodi si fa un'altra odissea in Europa, o più semplicemente a casa sua, solo che questa volta non si riescono a distinguere le Penelopi dai proci, sembrano appartenere alla stessa stirpe, difficile la distinzione.
Facciamoci annettere all'Europa come zona franca, sotto stretta giurisdizione continentale, sicuramente ci va molto meglio che con i governi nazionali (per non parlare del Berlusconi ter).

lunedì 21 gennaio 2008

J3


Eventi estivi, grandi manifestazioni, concerti e ritrovi, la stagione estiva è un insieme di tentazioni che fluttuano sulla nostra volontà e la rendono lasciva, variabile, marziana. Tra i tanti eventi ci sono anche quelli che ti tengono lontani dalle persone a cui tieni, rimangono i contatti ma i messaggi ed una voce elettronica non mantengono viva l’immaginazione come una presenza in carne e ossa.

Il tuo era uno di questi eventi l’avevi programmato da tempo e non poteva mancare il consumo di una simile occasione. L’estate è sempre stata per me una eterna fonte di insoddisfazioni, delusioni, debolezze (fisiche e mentali), illusioni e problemi.

Quando sei abituato a mantenere rigorosamente il controllo, per quanto parziale, sulle tue azioni e reazioni, mantieni costantemente un rigore di pensiero e cerchi una coerenza di forma rispetto alle scelte da compiere, sei facilmente vittima di una legittimamente repentina decadenza. Questa si manifesta in modi differenti a seconda delle evenienze, in questo caso si manifestò per la cessione volontaria alle insistenti avances di P., conosciuto poco prima di te ma con il quale tutto si era fermato a piacevoli conversazioni telefoniche, la sua insistenza nel rivendicare il suo legittimo diritto di incontrarmi aveva finito per vincere le mie difese, a patto che nulla potesse accadere (ovviamente), ma tutti sappiamo come sia difficile fermare il fattore O. detto anche T. o più specificamente Testa di C.

La sua era una dialettica schietta, ironica, tagliente e soprattutto molto intelligente, non poteva non coinvolgermi, ho sempre subito il fascino dei cervelli complessi e il suo lo era in toto.

Fondamentalmente era una persona ambigua, con un doppio volto malcelato, trent’anni portati come un adolescente che si alternavano a momenti di estrema serietà e raziocinio, un pazzo sotto molti punti di vista, un satiro o un folletto della foresta dal mio.

Nonostante la mia fermezza nel rivendicare il mio ruolo da quasi occupato, continuavano ad arrivarmi continue frecciate, tante lenze lanciate nello stagno in attesa che il pesce prima o poi abboccasse, fino all’ultima spiaggia la visione panoramica della città dai colli circostanti.

L’estetica prima di tutto, intesa non come romanticismo ma per la sua capacità di coinvolgermi totalmente per potenza del messaggio visivo e per la conseguente reazione emotiva.

In un simile momento venne meno il suolo granitico sui cui poggiavano i miei piedi e mi lasciai trascinare da ciò che mi suggeriva l’emotività d’impatto, la conseguenza fu l’allontanamento e la temporanea rottura dei nostri rapporti , l’inizio di una nuova storia, bislacca, insolita ma importante per i tabù che scardinò.

sabato 19 gennaio 2008

Triunvirata nostra!





Vasavasa esulta dopo la condanna, chissà che si aspettava il bel porcellone democristiano, un biglietto di sola andata per Hammamet? Si organizzi un buffet in onore di tre galantuomini d’onore:

1) Silvio il Teribbile

2) Totò il Vasavasa

3) Clemente madre Mastella di Calcutta

Il triunvirato riunito al completo, manca solo il tradimento solenne che tutti ci aspettiamo:

Romano: All’ordine del giorno la legge sul conflitto di interessi

Walter: ma neanche comunista!

Romano: Tu quoque, Walter, fili mi!

venerdì 18 gennaio 2008

Il tramonto di una vecchia era



Che strano sogno… è presto, mattina presto, mi gira la testa, ho la vista annebbiata, l’olfatto è intorpidito dall’odore dell’aria stantia di una nottata agitata e piena di sospiri, l’odore… intenso e penetrante si infiltra fin dentro al più piccolo poro della mia cavità nasale, ho la nausea e devo alzarmi prima di star male.
Dovrei aprire la finestra ma preferisco non farlo, la pigrizia mattutina si è nuovamente impadronita di me e assieme allo straniamento del risveglio la fa da padrona, ogni azione è profondamente influenzata dall’illusione andata in frantumi al mio risveglio di una vita finalmente libera, priva di diktat e regole non condivise.
Ah che realtà sublime avevo concepito nella mia piccola testolina illusa e perbenista
Il mondo era alle porte di una svolta epocale, il mondo o ciò che appariva come tale, quella minuscola ma estremamente significativa porzione che si prospettava un altro futuro davanti agli occhi, un futuro differente da quello che sembrava essere diventato ormai il passaggio obbligato verso l’inserimento nel contesto prestabilito.
Erano tempi avversi alla società e alla sua ragnatela di rapporti, ad essa fisiologicamente legata, difficile o impossibile il dialogo tra le persone, i rapporti non si gestivano più attraverso linguaggi logici, diretti e di tipo empatico, i legami tra individui o entità diverse ma simili erano sempre più difficili o superficiali.
Nessuno sapeva quando tutto ciò fosse cominciato, nessuno aveva memoria del passato recente e immediato, la storia contemporanea ai sopravvissuti si stava lentamente ma inesorabilmente deteriorando, i tempi avevano accelerato la loro corsa e improvvisamente tutte le certezze che venivano dalla consuetudine sparivano, inghiottite dalla voragine del tempo dello spazio della nuova efficienza del nuovo pensiero del nuovo credo della nuova dittatura del nuovo modo-soluzione-obbligo di essere.
L’essere come mera presenza ruolo in ambiti confezionati e perfettamente imbellettati, definiti come angoli di società, l’entità come soprammobile di un angolo ameno ma produttivo efficiente ed ubbidiente, modo come chiave di atteggiamento, strettamente necessaria alla soluzione matriciale, obbligo per la ragione dell’essere del sistema.
Schiere di entità amorfe definivano l’altrettanto amorfo insieme di espressione, unico sistema legato ad un’ormai avveniristica forma di pensiero, tutto ciò che ci legava la passato era ormai sparito, le nostre forme di primitività erano da tempo sparite, l’ultimo anello che ci aveva tenuti legati alla nostra fisicità era andato definitivamente perduto, dimenticato.
Chi ormai aveva più memoria di cosa significasse essere, esistenza basata sul pensiero individuale, ma soprattutto che cosa voleva dire questo concetto ormai astratto, chi o che cosa avrebbe potuto interferire con l’amorfo per stimolare ancestrali legami con un presunto tempo trascorso? Banalità, pure e impertinenti fantasie della natura, scherzi degli amorfi processi di scambio chimico tra un amorfo e il successivo stesso.
Stesso, identico, successivo, seriale, continuo ma altro, successivo, intermedio, indifferente ma stesso, labirinto dell’amorfo.
Può determinarsi un cambiamento nel nulla? Può nascere la volontà nell’amenità? L’illusione era servita, il lume unico di riferimento stava per cedere il suo ultimo bagliore, falsità di possesso dell’ammasso amorfo.
La scimmia antropomorfa simbolo del primo lume della ragione guardava ammirata l’oggetto amorfo proveniente dall’ignoto. La massa amorfa simbolo della sua decadenza guardava la scimmia dalle divine proporzioni per assorbirne passivamente l’energia con il suo decadente messaggio di disconoscenza.
L’illusione era che il passato fosse il presente e il presente un’illusione.

martedì 15 gennaio 2008

Il papa è una persona disposta al dialogo

C'è chi osa definire disposto al dialogo il nostro amatissimo papa, una persona aperta alle opinioni altrui e le cui opinioni avrebbero qualcosa da smuovere nelle coscienze degli italiani, per cui sarebbero scomode.
Allora le voglio smuovere di nuovo io le coscienze su un fatto che ormai sembra apparentemente accantonato cari cristiani filo papali.


lunedì 14 gennaio 2008

Lo sciacquone



Pensiero stupendo...
nasce un poco imputridendo
si potrebbe parlare di scarico di responsabilità
meglio morire.


sabato 12 gennaio 2008

Ricetta per un perfetto uomo omo-non-fobico ma filo-omosex-tonico




Ingredienti per 1 omo:

1) 60 unità di testosterone.

2) 40 di estrogeni.

3) Filamento completo di DNA rigorosamente Spagnolo, Olandese, Svedese, Finlandese o Francese.

4) Cervello sinistrorso.

5) Memorie di illuminismo.

6) Dettagli di anticonformismo.

7) Umori mediterranei.

8) Cuore rigorosamente anticlericale.

9) Mente germanica.

10) Dotazioni fisiche personalizzabili a piacimento.

11) Aromi e spezie. (un tocco di carattere)

Prendere il filamento di DNA, concedergli la vita, ammorbidirlo mettendolo a scaldare a bagnomaria, aggiungervi, previa attenta analisi dei componenti d’origine, le unità di testosterone e di estrogeni, continuare a mescolare a fuoco lento, una volta raggiunta la temperatura di ebollizione verificare lo stato dell’amalgama, appena comincerà a tingersi appurarsi che la colorazione non tenda troppo al blu, potreste ottenere effetti indesiderati, in tal caso aggiungere qualche ulteriore unità di estrogeni per moderare la miscela ottenuta.

Prendete ora il cervello sinistrorso, trovate la configurazione ottimale affinché le sue componenti non cerchino di disperdersi per cariche magnetiche respingenti, compattatelo con al mente germanica (è un forte conformante), lasciare a marinare per qualche settimana, aggiungete successivamente Memorie di illuminismo e dettagli di anticonformismo, quest’ultimo ingrediente va rigorosamente aggiunto dopo la marinatura in mente germanica per evitare conflitti di tendenza.

Passiamo ora alla componente “calda” del futuro nascituro, cospargete con un pennello da cucina il cervello, precedentemente lavorato, con gli umori mediterranei, incorporate il tutto con il filamento di DNA precedentemente preparato, le dotazioni fisiche e il cuore rigorosamente anticlericale.

Rimane ora solo l’aggiunta delle spezie e aromi naturali, rigorosamente a piacimento dello chef.

Infine infornate l’umanoide in Paese preriscaldato o preraffreddato, a seconda dell’effetto che si voglia ottenere, preferibilmente paesi a tendenza laica e a bassa influenza monoteista, basta escludere la penisola che sta al centro del Mediterraneo, lasciate in forma per circa 15 anni, controllare la cottura con stimolazione ottica da foto di gay pride, in assenza di reazioni omofobiche l’individuo risulterà pronto.

Buona creazione a tutti.

La segretaria della Nonna Drag Queen, Pata pata

Follia

Siamo alla pazzia più totale, possibile che in questo paese non si possa discutere civilmente di nessun argomento senza passare subito alle offese?
Non sia mai toccato alcun dogma, non si provi minimamente a cercare di mettere in dubbio ciò che è stato concepito in ambito divino. Mi piace constatare come gli appartenenti alla grande famiglia degli assolutisti prendano iniziative di tipo offensivo nel momento in cui non riescono a ribattere civilmente alle proposizioni che hai concepito.

Se con la loro VERITA’ riescono ad inebetirti e a ridurti all’impotenza va tutto bene, se invece inizia una discussione e sentono venir meno il potere della PAROLA allora ecco che tirano fuori gli artigli e le zanne, si inventano ciò che tu mai avevi sostenuto e cercano di farti apparire come qualcosa di amorale e disumano, contro ogni legge della natura.

Ma la lezione di maleducazione la seguono tutti i giorni dal televisore di casa, basta aspettare che si arrivi alla politica che il piatto è immediatamente malservito.

Macchiette parlamentari che sostengono l’inverosimile e insostenibile contro ogni logica pluralista e civile e cinque minuti dopo smentiscono ciò che avevano appena detto, tanto qualcuno in rai gli farà sicuramente il favore di dimostrargli quanto gli è grato per lo scatto a miglior posizione o assunzione. Al confronto tra due idee perfettamente contrapposte l’arma vincente è che solo le proprie convinzioni sono oggettive ed effettive, quelle dell’avversario sono solo pensieri ideologici frutto di macchinose operazioni di distorsione della realtà, l’avversario non capisce mai anche se ha controbattuto punto per punto ad ogni annaffiata fuori dal vaso, fraintende volutamente no? Insomma questa impostazione secondo cui solo una verità esista è semplicemente assurda e antidemocratica, questa sera ho riscontrato i medesimi sistemini di rimpallo sulla discussione che va avanti ormai da una settimana su sta benedetta moratoria sull’aborto, il blog BIOETICA è stato un bellissimo esempio di alta etica.

Ma in ogni caso vorrei svegliarmi domani in un paese che ha preso la rotta dei paesi scandinavi e ha deciso definitivamente di lasciarsi alle spalle ogni futile rimasuglio millenario, per guardare al futuro senza paura. Ma questa è una bieca e futile utopia, questo paese vive nelle favole e con le favole distruggerà il suo futuro sempre, la sua permanenza nel limbo dei paesi industrializzati ma anche del terzo mondo è a tempo indeterminato.

venerdì 11 gennaio 2008

Fantamorto 2008

Scopro ora quest'allegro giochino dell'anno nuovo, mi è venuta voglia di provarlo...


Fantamorto 2008

Morti Importanti

Silvio Berlusconi

Joseph Ratzinger

Morti Gemelle

Camillo Ruini

Angelo Bagnasco

Morti da rimpatrio

Vittorio Emanuele Alberto Carlo Teodoro Umberto Bonifacio Amedeo Damiano Bernardino Gennaro Maria di Savoia

Emanuele Umberto Reza Ciro René Maria Filiberto di Savoia

Morti spettacolari

Pippo Baudo

Luca Salerno

Morte maledetta

Morti da rimpatrioII

Mara Carfagna

Marina Ricolfi Doria

giovedì 10 gennaio 2008

Retrocazia genetica





È davvero straziante sta discussione sulla legge 194/78, sembra che la mentalità degli abitanti di questo paese e dei bloggers in rete sia rimasta, o ritornata, al “ventennio d’oro italiano”.

Rimango esterrefatto nel constatare quanto arcaico possa tornare a manifestarsi il pensiero umano, plagiato da ideologie scaltre e truffaldine.

Il dogma è tornato in gran gala a farla da padrone nelle discussioni sui problemi attuali, la meritocrazia è andata a puttane da tempo, già lo sapevamo, non si è più capaci di discutere sul merito, l’unico dibattito ruota sul metodo da prediligere e sull’unicità della verità. La forma ha ripreso il sopravvento sul contenuto, un’ignorante e infantile emotività fa la parte del leone in televisione e spopola tra i giovani e gli adulti di tutte le età.

Se parli di diritti per gli omosessuali, degli immigrati che sgobbano ogni giorno per rimpinguare le nostre tasche, di rispetto delle leggi, dello stato e dei suoi abitanti, sei completamente out, fuori moda, demodè, fallace, insolente, scandaloso.

Un lancio di civiltà come la moratoria sulla pena di morte viene immediatamente strumentalizzato ai fini propagandistici dello stato canaglia del Vaticano e seguaci.

Ma se invece appartieni alla categoria dei buffoni raffazzoni come il buon vecchio Silvio, se metti in piazza la tua vita privata invece di fare il presidente Francese, se passi di palo in frasca pur di non ammettere di aver torto, se hai collusioni mafiose e dici che con la mafia bisogna convivere, se vorresti dividere l’Italia in due: Padania e Terronia, se dici che gli extracomunitari dovrebbero essere cacciati e colpite le carrette del mare per farli affondare in alto mare, si dici santoddio salvami tu, se credi che il mondo possa andare avanti con locuste del calibro degli occidentali a carico, se credi in tutto questo bè… allora sei davvero figo e in linea con i tempi, degno di ammirazione, da celebrare.

Possibile che tutti quei miliardi di neuroni in nostro possesso non servano proprio ad un cazzo!?

mercoledì 9 gennaio 2008

San Sperma


Ma... accidenti! non avevo tenuto assolutamente in considerazione quale strage avviene sotto il nostro sguardo ogni giorno... anzi ogni ora... no anzi, ogni minuto! milioni anzi miliardi di spermatozoi perdono la loro possibilità di diventare esseri umani!
Bisogna correre ai ripari! Uomini di tutto il mondo e di tutte le età, i vostri figli sono rimasti impigliati nei profilattici che avete usato durante il vostro ultimo incontro, scaricati nello sciacquone del bagno, stanno languendo in una putrida fogna, seccati in qualche pezzetto di carta igienica o in un fazzoletto arrabattato per la pulizia post coito, digeriti dall’ultima fellatio (mazzete!), espulsi e morti in un’appagante segone di ripristino emotivo!

E quelli morti per onor di riproduzione? Tutti i secondi terzi quarti e via via fino al miliardesimo che hanno perso la loro vita con onore per poter raggiungere per primi l’obiettivo della loro battaglia, la presa della bastigliovula, fico…

Onoriamoli con funerali di stato, hanno dato la loro vita per la vita! Bisognerebbe istituire una giornata della memoria per il genocidio silente… ogni secondo accenderemo una candela in onore di ogni singolo caduto e dovremo versare un cent a spermino alle associazioni per la tutela della vita, deposizione di una ghirlanda di fiori trasparenti (sarà necessario inventarli), il bianco è per i bambini già nati, un bacetto della buonanotte a Escrivà de Fascister, carezzina allo scroto per onorare il suo importante ruolo di scudo difensore della roccaforte-matrice testicolo (solo quello destro), madre di tutti i nostri valorosi eroi.

La chiameremo “Giornata intergalattica della strage del coito”, o “il coito, questo mascalzone”… ovviamente ogni suggerimento è ben accolto.

Perchè tanto accanimento antiaborto?



Vorrei dedicare una piccola parentesi al lungo dibattito che sta assordando i media e tutto il paese, la vacua discussione sulla moratoria sull’aborto.

Il problema di fondo non è il fatto che un embrione abbia, in funzione del fatto che assurgerà allo status di forma di vita intelligente (o vita in generis, come piace assolutizzare alla chiesa), un diritto alla futura esistenza o alla prosecuzione del proprio ciclo di transizione verso una forma di vita di cui sopra… o che la donna abbia o meno il diritto di prendere possesso del proprio corpo.

Qui la tematica che viene sfiorata è di gran lunga più ostile e minacciosa verso i diritti civili fin qui conquistati dalle democrazie laiche.

La loggia cattolica e tutto il settore ideologico e politico che la sostengono, per convinzione e o per convenienza, stanno cercando mi mettere le basi di un concetto da sempre presente nel pensiero e nella “parola sacra”, che pedissequamente interpretano a seconda delle proprie logiche di convenienza politica e di esercizio del proprio potere di persuasione decisionale verso gli individui plagiati da tale sovrastruttura mentale. Il concetto che si vuole far passare è quello secondo il quale l’essere umano non è libero di agire liberamente, un essere che non possiede il controllo sulle proprie azioni e sul proprio pensiero, che non agisce in libera coscienza o comunque che non ha il diritto di farlo. L’essere umano non è possessore neppure della propria vita…Dio gli ha fatto questo dono!... e solo a lui appartiene il diritto di recesso su tale bene, ovviamente si finisce sempre a cadere sulla logica del possesso o del diritto a decidere sulle proprie azioni… che materialisti sti cattolici.

Mi perdoni il gentil sesso per aver deviato l’argomento ma era d'obbligo, la negazione del diritto intangibile e infrangibile della donna ad avere piena facoltà di scelta su tutto ciò che di più intimo possiede, il proprio corpo, è solo il pretesto per poter poi allargare a tutto il resto tali privazioni.

Ovviamente non è trascurabile il cattivo rapporto che intercorre tra la santa sede e il gentil sesso, da sempre vittima, quest’ultimo, dei pregiudizi popolari derivanti e sfociati nel caos della fede religiosa, le streghe come ben sappiamo erano donne, forse gli uomini non hanno mai ingoiato l’amaro boccone che tutta la loro prestanza fisica poco poteva dirsi in paragone al potere di cui disponeva una donna sulle future generazioni, dare o meno la vita e creare un rapporto di interdipendenza con la futura prole. Il pensiero cattolico è abbondantemente permeato dello sperma di tutti i suoi laidi rappresentanti di casta, per cui che altro sostenere se non il diritto al frutto della loro inseminazione (fisica, morale e mentale) di prevalere su quello di chi, la donna, ha usurpato alla propria costola il potere divino di conferire o meno la vita?

lunedì 7 gennaio 2008

Ferrara



Ma che carini che sono i ferraresi, già adoravo la città con la sua magia di spazi, storia, cultura e ordine, ora so anche che sono persone adorabili, di una gentilezza incredibile, sempre disponibili e pronti a darti una mano, sanno darti informazioni senza guardarti in cagnesco... sembrerà strano ma vi invito a venire a conoscere i cesenati per rendervi conto di quanto un popolo possa diventare pestifero e insopportabile (stronzi è più appropriato).
Continuo a chiedermi perchè ho scelto di studiare nella mia città... invece di lanciare lo sguardo lontano verso altre mete, ragioni blasfeme neppure degne di èssere nominate col senno del poi!

domenica 6 gennaio 2008

Epifania

Dici che stai bene da solo, che non ne hai più voglia di farti prendere per i fondelli da nessuno, hai finito di rincorrere ragazzi in chat discoteche e altri punti si incontro… inutile sperare, prima o poi la carne che ci compone riprende il sopravvento.
Per quanto rigoroso il controllo mentale non è mai totale, ti permette di non cadere troppo in basso, di non concedere spazi inviolabili di te, ma quel bisogno di calore e soddisfazione fisica ed emotiva, cova tra le ceneri di qualche rapporto finito troppo precocemente, troppi rapporti succedutisi senza alcuna svolta verso qualcosa di duraturo e maturo, cova riscatto in nuovi rapporti, nuove avventure, conoscenze, esperienze, brama conoscenza, cerca uno sfogo sotto la luce del sole, ha bisogno di rompere le dighe dei vecchi sentimenti e dell’orgoglio ferito.
La voglia di passare il confine tra sé e il resto del mondo ricomincia a fremere, il suo vagito irrompe all’assise dei saggi neuronali, rompe i ranghi e costituisce le file di un esercito di conquista di nuove terre.
In marcia allora, ogni mia componente ha il suo diritto ad esprimere i propri sentimenti e stati d’animo anche perché… che notte, ne valeva decisamente la pena.

giovedì 3 gennaio 2008

Perchè le donne amano farsi predere in giro...

Sono circondato da donne che amano farsi prendere in giro, ovviamente scelgo attentamente le mie amicizie e cerco di selezionare persone, che per spiccata sensibilità e intelligenza, tendono a distinguersi nell’orizzonte umano del genere…
Tuttavia non posso fare a meno di notare come l’errore che le accomuna sia sempre lo stesso, finiscono irrimediabilmente per ricadere negli stessi errori, ma soprattutto sembrano sentirsi pienamente soddisfatte soltanto quando si fanno prendere in giro dal proprio compagno… ovviamente le forme di autolesionismo sono molteplici, si potrebbero classificare in differenti categorie a seconda della gravità:
1) Infermiere: assolutamente la categoria numericamente più rilevante, in fondo vi rientrano un po’ tutte le donne, anche se alcune denotano una certa ricorrenza nella pratica professionale di volontariato. Si prendono cura del loro povero malato (rigorosamente maschio, quello vero!), amorevolmente prendono il posto della mamma protettrice e curatrice, lo nutrono con il loro seno fino a quando questo non sarà regredito all’infanzia post-natale, solo dopo aver concepito dei figli si renderanno conto della fregatura che si sono prese, ma una madre non abbandona mai il proprio figlio… neppure se adottivo o parassitario!
2) Zdore: particolarmente diffuse nella zona Romagnola, donna appartenente ad una specie ibrida e diretta discendente di un clandestino incontro tra Romeo Sapiens arcaico e Giulietta Neandertalensis, le famiglie erano contrarie alla loro unione perché ambivano ognuna al totale dominio sul territorio. A quanto pare in questa regione nessuno dei due ha avuto la meglio, la zdora infatti si caratterizza per la sua robustezza e tenacia, e rumagnul (compagno naturale della zdora) si diverte ad elencare avventure mai avute, celebrando il suo machismo in decadenza da tempi immemorabili, ma in realtà è lei che tiene le briglie del comando casalingo, sulle proprie robuste spalle porta il peso dell’economia domestica che il marito manderebbe inesorabilmente in rovina. Sono le Zdoriatidi portanti del tempio-magazzino Romagna.
3) Figlie di psiche: le irrimediabili sognatrici, quelle che cercano gli uomini sensibili, intelligenti, capaci di concepire tutto un mondo di idee, ma incomprensibilmente inappropriati alla vita su questo pianeta. Da irrimediabili idealiste finiscono per diventare non solo le casalinghe di casa ma anche elettriciste, commercialiste, idrauliche, meccaniche e psicologhe del loro “figlio-uomo geniale” acquisito. E pensare che erano loro ad èssere geniali invece…
4) Masochiste: diametralmente opposte alle figlie di psiche, vogliono l’uomo brutale, maschio virile, sporco, bestiale e stupido, l’antenato di quello odierno insomma. Quasi sempre sono attentissime al proprio aspetto, affascinanti e aggraziate sono spesso la personificazione della dea della bellezza e di una delle tre grazie (indovina quale?). sono tanti i quesiti che mi pongo quanto mettono in pratica le loro scelte in ambito di uomini, ma non ho mai trovato una risposta soddisfacente. Trovano tenero l’animale come se fosse il loro cagnolino bavoso, ma invece di tenerlo nella cuccia lo fanno entrare nel letto. Fantastico!
5) Poi ci sono le Madri Terese di sta minchia, sono quelle che più mi fanno saltare i nervi, (e nella mia esperienza personale le più importanti), devote alla propria missione di salvataggio del povero animo perduto dell’uomo che amano, povero omuncolo vittima dei propri pregiudizi e abitudini, quelli del genere che vedono nella propria compagna l’angelo del focolare… (i figli del partito di Buttiglione e della destra di Rauti). Quelli per sentendosi eternamente secondi, sfogano su di loro le proprie frustrazioni… bello èh?
Ovviamente non mi si prenda come un grande accentratore di concetti in grandi fasci di genere, non credo che tutto sia così semplice e banale… ma mi si conceda di arrabbiarmi un po’, e per fortuna non esco da un X-file, altro che rapimenti, io passo alla berlina!
Donne di tutto il mondo, ribellatevi all’egemonia maschile, prendetevi il posto che vi spetta e cominciate mandarceli un po’ più spesso questi deboli complessati al paese da cui provengono.

mercoledì 2 gennaio 2008

DUEZEROZEROOTTO

Insolito: uscire di casa con la convinzione di concedersi una serata tranquilla e tornarvi con svariati programmi per la stessa.
Avvolgente: passare tranquillamente un momento caotico, facendo cose banali ma col senso di unione che esiste tra persone che si sono trovate dopo una lunga ricerca nel vuoto.
Stupefacente: ritrovarsi in tanti dopo èssere partiti in due, un lancio di dadi, un giro di vite ed ecco fatta la ricetta del sano divertimento scaturito dalla sorpresa.
Straniante: il passaggio dall'ambiente casalingo a quello spettrale della città completamente vuota poco prima di mezzanotte.
Accogliente: l'arrivo nella casa in cui tutte le donne hanno un rapporto personale con te (intimo), tra le quali devi dividere le tue attenzioni non troppo equamente, esistono sempre le preferenze e le affinità.
Cerimoniale: ciò che non necessita di commenti a mezzanotte.
Fredda: la processione verso la prima meta.
Sorpresa: l'incontro con persone che da tempo non vedevi ma di cui non sentivi la mancanza e alle quali si rivolgono i rituali di etichetta.
Fastidiosa: la presenza di elementi terzi e parassitari, gli invitati non desiderati, coloro che ti fanno la morale sul fatto che fumi, mentre non si chiedono dove è finita la loro indispensabile seduta di psicoanalisi.
Disappunto: le inevitabili divergenze sulla meta definitiva, quella che ci farà scivolare direttamente nella mattina del giorno appena iniziato.
Eccitante: il rituale dei sensi e dello spossamento fisico.
Appagante: il traguardo raggiunto alle prime luci dell'alba.
Stravolgente: il sonno giornaliero.
Buon 2008 a tutti