lunedì 11 febbraio 2008

Brazil

Non potrò più ascoltare Aquarela do Brasil senza sentire un brivido salirmi su per la schiena.

La brama di controllo di ogni singolo evento di una società post e neo industriale arriva a definire un mondo in cui ogni passaggio di vita, di soldi, di cose è affidato ad una rigida struttura burocratica, il contatto umano tra gli individui appartenenti a questa struttura fiabesca è un privilegio concesso unicamente ad una stretta elite di uomini appartenenti al Ministero dell’informazione, le donne hanno liberamente scelto di affidare alla chirurgia plastica tutti i propri sogni di emancipazione diventando surrogati di gioventù.

Il mondo è costituito da un intricata rete di tubature che ripetutamente manifestano la loro onnipresenza, tubi dell’acqua, dell’elettricità, del riscaldamento, del condizionamento dell’aria, di comunicazione ma soprattutto tubi di trasmissione dell’informazione.

Ma ogni descrizione può solo rivelarsi parziale in un mondo fatto di carta e tubi, questa nefasta profezia dimostra bene i suoi 23 anni ma concettualmente non ha tradito il messaggio che voleva mandare alle masse, un mondo fatto di numeri e dati di riferimento ad altri riferimenti non porterà nessun progresso utile alla civiltà, ci potrà soltanto ridurre ad un ammasso informe di formiche insensibili ed inutili.

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